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Farm To Fork, Fratelli d’Italia dice “No” all’Europarlamento

20 ottobre 2021

Facciamo subito una premessa: FARM TO FORK è una strategia alimentare europea che ieri è stata approvata dall’Europarlamento con il voto contrario della delegazione di Fratelli d’Italia.
E vi spiego il perché:
pur ambiziosa e dal nome affasciante, che noi tradurremmo con uno slogan già in uso in Italia DAL PRODUTTORE AL CONSUMATORE, presenta ancora molte criticità che potrebbero comportare un danno reale per l’agroalimentare italiano.
A molte di queste abbiamo cercato di riparare durante l’iter di approvazione, ad esempio siamo riusciti a spuntare la menzione della dieta mediterranea come una dieta sana ed equilibrata, ad alto valore nutrizionale, sociale e culturale; ma anche il rispetto degli standard di produzione europea per le importazioni, l’attenzione ad una remunerazione giusta per i produttori.
Ma su altre criticità siamo stati meno ascoltati a cominciare dal Nutriscore, un’etichettatura obbligatoria secondo schemi nutrizionali che non ci convincono; così come il forte pregiudizio sui prodotti di origine animale rispetto a quelli vegetali e ancora l’aumento dei costi di produzione che l’applicazione del FARM TO FORK avrà sulle nostre aziende e che come conseguenza avrà maggiori importazioni (a basso prezzo e bassa qualità) da Paesi extraeuropei.
Di qui il nostro voto contrario nella convinzione che questa nuova strategia europea mette a serio rischio le nostre imprese agricole e agroalimentari espressione del nostro Made in Italy.

Farm To Fork, Fratelli d’Italia dice “No” all’Europarlamento

20 ottobre 2021

Facciamo subito una premessa: FARM TO FORK è una strategia alimentare europea che ieri è stata approvata dall’Europarlamento con il voto contrario della delegazione di Fratelli d’Italia.
E vi spiego il perché:
pur ambiziosa e dal nome affasciante, che noi tradurremmo con uno slogan già in uso in Italia DAL PRODUTTORE AL CONSUMATORE, presenta ancora molte criticità che potrebbero comportare un danno reale per l’agroalimentare italiano.
A molte di queste abbiamo cercato di riparare durante l’iter di approvazione, ad esempio siamo riusciti a spuntare la menzione della dieta mediterranea come una dieta sana ed equilibrata, ad alto valore nutrizionale, sociale e culturale; ma anche il rispetto degli standard di produzione europea per le importazioni, l’attenzione ad una remunerazione giusta per i produttori.
Ma su altre criticità siamo stati meno ascoltati a cominciare dal Nutriscore, un’etichettatura obbligatoria secondo schemi nutrizionali che non ci convincono; così come il forte pregiudizio sui prodotti di origine animale rispetto a quelli vegetali e ancora l’aumento dei costi di produzione che l’applicazione del FARM TO FORK avrà sulle nostre aziende e che come conseguenza avrà maggiori importazioni (a basso prezzo e bassa qualità) da Paesi extraeuropei.
Di qui il nostro voto contrario nella convinzione che questa nuova strategia europea mette a serio rischio le nostre imprese agricole e agroalimentari espressione del nostro Made in Italy.

Farm To Fork, Fratelli d’Italia dice “No” all’Europarlamento

20 ottobre 2021

Facciamo subito una premessa: FARM TO FORK è una strategia alimentare europea che ieri è stata approvata dall’Europarlamento con il voto contrario della delegazione di Fratelli d’Italia.
E vi spiego il perché:
pur ambiziosa e dal nome affasciante, che noi tradurremmo con uno slogan già in uso in Italia DAL PRODUTTORE AL CONSUMATORE, presenta ancora molte criticità che potrebbero comportare un danno reale per l’agroalimentare italiano.
A molte di queste abbiamo cercato di riparare durante l’iter di approvazione, ad esempio siamo riusciti a spuntare la menzione della dieta mediterranea come una dieta sana ed equilibrata, ad alto valore nutrizionale, sociale e culturale; ma anche il rispetto degli standard di produzione europea per le importazioni, l’attenzione ad una remunerazione giusta per i produttori.
Ma su altre criticità siamo stati meno ascoltati a cominciare dal Nutriscore, un’etichettatura obbligatoria secondo schemi nutrizionali che non ci convincono; così come il forte pregiudizio sui prodotti di origine animale rispetto a quelli vegetali e ancora l’aumento dei costi di produzione che l’applicazione del FARM TO FORK avrà sulle nostre aziende e che come conseguenza avrà maggiori importazioni (a basso prezzo e bassa qualità) da Paesi extraeuropei.
Di qui il nostro voto contrario nella convinzione che questa nuova strategia europea mette a serio rischio le nostre imprese agricole e agroalimentari espressione del nostro Made in Italy.

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