Positiva la sospensione del Patto di Stabilità e Crescita fino al 2022, ma si creino condizioni per crescita forte e duratura
04 marzo 2021
“Occorre continuare a proteggere e sostenere le nostre economie e garantire una crescita forte e duratura, superando l’Europa dell’austerità, e assicurando maggiore flessibilità del Patto di stabilita e crescita.
Per questo bene le parole pronunciate ieri dal Vice- Presidente della Commissione UE Dombroviskis e dal Commissario agli Affari Economici Gentiloni, di una sospensione delle regole di bilancio fino al 2022, e di una possibile revisione nel 2023 nella direzione da Fdi sempre indicata, ossia meno vincoli e condizionalità più flessibilità. Naturalmente aspettiamo che alle parole seguano i fatti.
Al tempo stesso le parole dei due rappresentanti della Commissione richiamano il governo italiano a un deciso cambio di passo rispetto all’esecutivo precedente. Nel 2020 il debito pubblico italiano ha sfiorato il 160% del Pil, la pressione fiscale è cresciuta dal 42,4 al 43,1%, e la spesa pubblica complessiva è passata da 871 miliardi di euro nel 2019 a 945mld nel 2020,di questa solo 82 miliardi sono spese in conto capitale. Tutto questo principalmente per bonus, misure una tantum e mancette che non hanno portato nulla di positivo al tessuto economico e produttivo del paese.
È vero che sarà difficile fare peggio, ma e’ necessario che il governo Draghi compia scelte totalmente differenti con politiche ed investimenti reali, in grado di garantire sviluppo, occupazione e crescita. Per questo è fondamentale non solo spendere di più ma spendere soprattutto meglio, rilanciando le infrastrutture, riducendo il costo del lavoro e facendo ripartire i settori maggiormente colpiti, a maggior ragione in questo particolare periodo in cui l’emergenza sanitaria non è superata e il piano vaccinale procede con criticità note a tutti.”
Positiva la sospensione del Patto di Stabilità e Crescita fino al 2022, ma si creino condizioni per crescita forte e duratura
04 marzo 2021
“Occorre continuare a proteggere e sostenere le nostre economie e garantire una crescita forte e duratura, superando l’Europa dell’austerità, e assicurando maggiore flessibilità del Patto di stabilita e crescita.
Per questo bene le parole pronunciate ieri dal Vice- Presidente della Commissione UE Dombroviskis e dal Commissario agli Affari Economici Gentiloni, di una sospensione delle regole di bilancio fino al 2022, e di una possibile revisione nel 2023 nella direzione da Fdi sempre indicata, ossia meno vincoli e condizionalità più flessibilità. Naturalmente aspettiamo che alle parole seguano i fatti.
Al tempo stesso le parole dei due rappresentanti della Commissione richiamano il governo italiano a un deciso cambio di passo rispetto all’esecutivo precedente. Nel 2020 il debito pubblico italiano ha sfiorato il 160% del Pil, la pressione fiscale è cresciuta dal 42,4 al 43,1%, e la spesa pubblica complessiva è passata da 871 miliardi di euro nel 2019 a 945mld nel 2020,di questa solo 82 miliardi sono spese in conto capitale. Tutto questo principalmente per bonus, misure una tantum e mancette che non hanno portato nulla di positivo al tessuto economico e produttivo del paese.
È vero che sarà difficile fare peggio, ma e’ necessario che il governo Draghi compia scelte totalmente differenti con politiche ed investimenti reali, in grado di garantire sviluppo, occupazione e crescita. Per questo è fondamentale non solo spendere di più ma spendere soprattutto meglio, rilanciando le infrastrutture, riducendo il costo del lavoro e facendo ripartire i settori maggiormente colpiti, a maggior ragione in questo particolare periodo in cui l’emergenza sanitaria non è superata e il piano vaccinale procede con criticità note a tutti.”
Positiva la sospensione del Patto di Stabilità e Crescita fino al 2022, ma si creino condizioni per crescita forte e duratura
04 marzo 2021
“Occorre continuare a proteggere e sostenere le nostre economie e garantire una crescita forte e duratura, superando l’Europa dell’austerità, e assicurando maggiore flessibilità del Patto di stabilita e crescita.
Per questo bene le parole pronunciate ieri dal Vice- Presidente della Commissione UE Dombroviskis e dal Commissario agli Affari Economici Gentiloni, di una sospensione delle regole di bilancio fino al 2022, e di una possibile revisione nel 2023 nella direzione da Fdi sempre indicata, ossia meno vincoli e condizionalità più flessibilità. Naturalmente aspettiamo che alle parole seguano i fatti.
Al tempo stesso le parole dei due rappresentanti della Commissione richiamano il governo italiano a un deciso cambio di passo rispetto all’esecutivo precedente. Nel 2020 il debito pubblico italiano ha sfiorato il 160% del Pil, la pressione fiscale è cresciuta dal 42,4 al 43,1%, e la spesa pubblica complessiva è passata da 871 miliardi di euro nel 2019 a 945mld nel 2020,di questa solo 82 miliardi sono spese in conto capitale. Tutto questo principalmente per bonus, misure una tantum e mancette che non hanno portato nulla di positivo al tessuto economico e produttivo del paese.
È vero che sarà difficile fare peggio, ma e’ necessario che il governo Draghi compia scelte totalmente differenti con politiche ed investimenti reali, in grado di garantire sviluppo, occupazione e crescita. Per questo è fondamentale non solo spendere di più ma spendere soprattutto meglio, rilanciando le infrastrutture, riducendo il costo del lavoro e facendo ripartire i settori maggiormente colpiti, a maggior ragione in questo particolare periodo in cui l’emergenza sanitaria non è superata e il piano vaccinale procede con criticità note a tutti.”