Covid: Emiliano più che di questioni terrene si occupa di questioni via etere! Altrimenti si accorgerebbe dei dai Istat, delle Usca che non partono, delle denunce dei medici di base, dei sindacati e dei professori dell’università di Medicina di Bari…
05 maggio 2020
Dichiarazione del co-presidente del gruppo europeo ECR-FRATELLI D’ITALIA, Raffaele Fitto
“La battuta viene facile: Emiliano più che occuparsi di questioni ‘terrene’ si occupa di questioni via ‘etere’, ovvero di essere presente in tutte le tv nazionali e regionali.
Ma i DATI ISTAT, diffusi ieri 4 maggio (si allega tabella), sulla mortalità – comparando il primo trimestre 2020 con quelli dello stesso periodo 2015-2019, a fronte di una media del 2% per il Mezzogiorno, ci dicono che la Puglia registra l’8,7 (variazione % della mortalità marzo 2020/media 2015-2019, senza contare che ad aprile è decisamente aumentato) questo è un tema di cui occuparsi? O l’ISTAT è un luogo di strumentalizzazione politica? Nei giorni scorsi avevo evidenziato proprio questo, leggendo e comparando i dati dei bollettini ufficiali ma non è arrivata alcuna risposta nel merito!
Interrogarsi sul perché le USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziali) previste dal Ministero della Salute con decreto legge il 9 marzo con avvio dal successivo 19 marzo e che il 5 maggio in Puglia non sono ancora partite è fare una strumentalizzazione politica? O forse pochi medici hanno aderito alla chiamata perché non si sentono messi nelle condizioni di sicurezza?
Interrogarsi sul perché i medici di base, anche attraverso i loro sindacati, testualmente denunciano: ‘Noi lasciati soli a combattere a mani nude’…‘Non entriamo nelle Rsa, non c’è sicurezza’ è un fatto o no? E ancora, la lettera diffusa nei giorni scorsi dal preside e da un gruppo di docenti della Facoltà di Medicina dell’Università di Bari dove, tra l’altro, si chiedono più tamponi, specie per gli operatori sanitari, è un fatto o no?
Da politico analizzo i dati che gli epidemiologi arruolati dalla Regione Puglia (e a quanto mi dicono ben retribuiti!) hanno dato, e pongo domande che sono le domande che tutti i pugliesi si fanno: quali sono le POLITICHE SANITARIE con le quale si intende affrontare la Fase 2?
Sarebbe molto grave se in ragione di un richiamo ad un generico senso di responsabilità si chiedesse il silenzio ed il pensiero unico, e non si ponessero questioni oggettive e preoccupanti, alle quali obbligatoriamente servono risposte con atti e nel merito e non passerelle spesso inutili ed accomodanti in televisione soprattutto senza contraddittorio di nessun tipo”.
Covid: Emiliano più che di questioni terrene si occupa di questioni via etere! Altrimenti si accorgerebbe dei dai Istat, delle Usca che non partono, delle denunce dei medici di base, dei sindacati e dei professori dell’università di Medicina di Bari…
05 maggio 2020
Dichiarazione del co-presidente del gruppo europeo ECR-FRATELLI D’ITALIA, Raffaele Fitto
“La battuta viene facile: Emiliano più che occuparsi di questioni ‘terrene’ si occupa di questioni via ‘etere’, ovvero di essere presente in tutte le tv nazionali e regionali.
Ma i DATI ISTAT, diffusi ieri 4 maggio (si allega tabella), sulla mortalità – comparando il primo trimestre 2020 con quelli dello stesso periodo 2015-2019, a fronte di una media del 2% per il Mezzogiorno, ci dicono che la Puglia registra l’8,7 (variazione % della mortalità marzo 2020/media 2015-2019, senza contare che ad aprile è decisamente aumentato) questo è un tema di cui occuparsi? O l’ISTAT è un luogo di strumentalizzazione politica? Nei giorni scorsi avevo evidenziato proprio questo, leggendo e comparando i dati dei bollettini ufficiali ma non è arrivata alcuna risposta nel merito!
Interrogarsi sul perché le USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziali) previste dal Ministero della Salute con decreto legge il 9 marzo con avvio dal successivo 19 marzo e che il 5 maggio in Puglia non sono ancora partite è fare una strumentalizzazione politica? O forse pochi medici hanno aderito alla chiamata perché non si sentono messi nelle condizioni di sicurezza?
Interrogarsi sul perché i medici di base, anche attraverso i loro sindacati, testualmente denunciano: ‘Noi lasciati soli a combattere a mani nude’…‘Non entriamo nelle Rsa, non c’è sicurezza’ è un fatto o no? E ancora, la lettera diffusa nei giorni scorsi dal preside e da un gruppo di docenti della Facoltà di Medicina dell’Università di Bari dove, tra l’altro, si chiedono più tamponi, specie per gli operatori sanitari, è un fatto o no?
Da politico analizzo i dati che gli epidemiologi arruolati dalla Regione Puglia (e a quanto mi dicono ben retribuiti!) hanno dato, e pongo domande che sono le domande che tutti i pugliesi si fanno: quali sono le POLITICHE SANITARIE con le quale si intende affrontare la Fase 2?
Sarebbe molto grave se in ragione di un richiamo ad un generico senso di responsabilità si chiedesse il silenzio ed il pensiero unico, e non si ponessero questioni oggettive e preoccupanti, alle quali obbligatoriamente servono risposte con atti e nel merito e non passerelle spesso inutili ed accomodanti in televisione soprattutto senza contraddittorio di nessun tipo”.
Covid: Emiliano più che di questioni terrene si occupa di questioni via etere! Altrimenti si accorgerebbe dei dai Istat, delle Usca che non partono, delle denunce dei medici di base, dei sindacati e dei professori dell’università di Medicina di Bari…
05 maggio 2020
Dichiarazione del co-presidente del gruppo europeo ECR-FRATELLI D’ITALIA, Raffaele Fitto
“La battuta viene facile: Emiliano più che occuparsi di questioni ‘terrene’ si occupa di questioni via ‘etere’, ovvero di essere presente in tutte le tv nazionali e regionali.
Ma i DATI ISTAT, diffusi ieri 4 maggio (si allega tabella), sulla mortalità – comparando il primo trimestre 2020 con quelli dello stesso periodo 2015-2019, a fronte di una media del 2% per il Mezzogiorno, ci dicono che la Puglia registra l’8,7 (variazione % della mortalità marzo 2020/media 2015-2019, senza contare che ad aprile è decisamente aumentato) questo è un tema di cui occuparsi? O l’ISTAT è un luogo di strumentalizzazione politica? Nei giorni scorsi avevo evidenziato proprio questo, leggendo e comparando i dati dei bollettini ufficiali ma non è arrivata alcuna risposta nel merito!
Interrogarsi sul perché le USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziali) previste dal Ministero della Salute con decreto legge il 9 marzo con avvio dal successivo 19 marzo e che il 5 maggio in Puglia non sono ancora partite è fare una strumentalizzazione politica? O forse pochi medici hanno aderito alla chiamata perché non si sentono messi nelle condizioni di sicurezza?
Interrogarsi sul perché i medici di base, anche attraverso i loro sindacati, testualmente denunciano: ‘Noi lasciati soli a combattere a mani nude’…‘Non entriamo nelle Rsa, non c’è sicurezza’ è un fatto o no? E ancora, la lettera diffusa nei giorni scorsi dal preside e da un gruppo di docenti della Facoltà di Medicina dell’Università di Bari dove, tra l’altro, si chiedono più tamponi, specie per gli operatori sanitari, è un fatto o no?
Da politico analizzo i dati che gli epidemiologi arruolati dalla Regione Puglia (e a quanto mi dicono ben retribuiti!) hanno dato, e pongo domande che sono le domande che tutti i pugliesi si fanno: quali sono le POLITICHE SANITARIE con le quale si intende affrontare la Fase 2?
Sarebbe molto grave se in ragione di un richiamo ad un generico senso di responsabilità si chiedesse il silenzio ed il pensiero unico, e non si ponessero questioni oggettive e preoccupanti, alle quali obbligatoriamente servono risposte con atti e nel merito e non passerelle spesso inutili ed accomodanti in televisione soprattutto senza contraddittorio di nessun tipo”.