Fase 2: La replica che Emiliano affida al suo consulente Lopalco fa del professore più un politico che uno scienziato. Le contraddizioni non fanno bene a nessuno, men che meno ai pugliesi che devono ripartire in sicurezza!
03 maggio 2020
La replica del co-presidente del gruppo europeo ECR-FRATELLI D’ITALIA, Raffaele Fitto, al presidente Michele Emiliano e al capo della Task Force pugliese, Pierluigi Lopalco
“Domani, 4 maggio, inizia la Fase 2 e l’obiettivo è esclusivamente quello di ripartire, ma in sicurezza. Per questo ho posto degli interrogativi utili a comprendere cosa stia accadendo in Puglia. Ma dopo aver letto la replica che il presidente Emiliano ha affidato al suo consulente, professor Lopalco, la sensazione è che quest’ultimo abbia messo in evidenza più doti da politico che da scienziato.
I numeri ai quali ho fatto riferimento non sono miei dati personali ma, sono i dati contenuti nel Bollettino che la Regione Puglia dirama quotidianamente e che poi vengono comparati con quelli delle altre Regioni. Tant’è che Lopalco non li smentisce anzi li conferma. Compito della Scienza non è quello di dare rassicurazioni opinabili affinché si possa credere per fede, alla Scienza si aderisce per evidenze. Il politico guarda numeri trasmessi giornalmente dai bollettini ufficiali regionali e nazionali, li analizza in comparazione tra situazioni omogenee e pone questioni nell’interesse della comunità. Sta allo scienziato formulare ipotesi, verificarle e parlare con le evidenze scientifiche.
E veniamo nel merito: sui TAMPONI: Lopalco afferma che il numero è proporzionato alla malattia, ma sempre le classifiche ci dicono che le Regioni che fanno più tamponi sono quelle che registrano più guariti (per esempio: Veneto, Friuli, Emilia…). Siamo sicuri che invece in Puglia non si siano fatti i tamponi perché per esempio manca una rete di laboratori? Perché mancano i reagenti? E’ emblematico proprio il caso di ieri al Perrino di Brindisi dove i tamponi vengono rinviati per mancanza, appunto, di reagenti. Ma ci sono stati casi in vari ospedali (alcuni esempi: della Murgia, di Putignano, di Castellaneta) dove medici e operatori hanno dovuto attendere diverse settimane prima di ricevere il risultato. Sarebbe interessante conoscere il parere ‘scientifico’ di Lopalco sulle dichiarazioni di Emiliano che invitava i turisti a venire in Puglia garantendo tamponi per tutti mentre non sono garantiti agli operatori sanitari.
E ancora nel merito: Lopalco afferma che la bassa percentuale di GUARITI (ribadisco, la Puglia è ultima in Italia) si spiega nell’inserimento dei dati nella piattaforma. Cosa significa? La Puglia segue regole diverse da quelle delle altre Regioni? E perché? E, quindi, se i sistemi di rilevazione Regione per Regione sono diversi… Lopalco ci sta dicendo che i dati nazionali non sono attendibili? Che i grafici che vediamo (compresi quella della Protezione civile) non fotografano davvero la realtà?
Non solo, ma la contraddizione delle contraddizioni Lopalco la raggiunge quando afferma: ‘Quello che possiamo vedere chiaramente è che la proporzione di ricoverati è decisamente più bassa della media nazionale e anche della maggior parte delle regioni meridionali’. E allora perché Lopalco non si interroga sul perché la Puglia che ha più casi in isolamento domiciliare (quindi meno gravi) ha, poi, la più alta mortalità specifica tra tutte le Regioni meridionali e insulari (Lazio e Umbria comprese)?”
Fase 2: La replica che Emiliano affida al suo consulente Lopalco fa del professore più un politico che uno scienziato. Le contraddizioni non fanno bene a nessuno, men che meno ai pugliesi che devono ripartire in sicurezza!
03 maggio 2020
La replica del co-presidente del gruppo europeo ECR-FRATELLI D’ITALIA, Raffaele Fitto, al presidente Michele Emiliano e al capo della Task Force pugliese, Pierluigi Lopalco
“Domani, 4 maggio, inizia la Fase 2 e l’obiettivo è esclusivamente quello di ripartire, ma in sicurezza. Per questo ho posto degli interrogativi utili a comprendere cosa stia accadendo in Puglia. Ma dopo aver letto la replica che il presidente Emiliano ha affidato al suo consulente, professor Lopalco, la sensazione è che quest’ultimo abbia messo in evidenza più doti da politico che da scienziato.
I numeri ai quali ho fatto riferimento non sono miei dati personali ma, sono i dati contenuti nel Bollettino che la Regione Puglia dirama quotidianamente e che poi vengono comparati con quelli delle altre Regioni. Tant’è che Lopalco non li smentisce anzi li conferma. Compito della Scienza non è quello di dare rassicurazioni opinabili affinché si possa credere per fede, alla Scienza si aderisce per evidenze. Il politico guarda numeri trasmessi giornalmente dai bollettini ufficiali regionali e nazionali, li analizza in comparazione tra situazioni omogenee e pone questioni nell’interesse della comunità. Sta allo scienziato formulare ipotesi, verificarle e parlare con le evidenze scientifiche.
E veniamo nel merito: sui TAMPONI: Lopalco afferma che il numero è proporzionato alla malattia, ma sempre le classifiche ci dicono che le Regioni che fanno più tamponi sono quelle che registrano più guariti (per esempio: Veneto, Friuli, Emilia…). Siamo sicuri che invece in Puglia non si siano fatti i tamponi perché per esempio manca una rete di laboratori? Perché mancano i reagenti? E’ emblematico proprio il caso di ieri al Perrino di Brindisi dove i tamponi vengono rinviati per mancanza, appunto, di reagenti. Ma ci sono stati casi in vari ospedali (alcuni esempi: della Murgia, di Putignano, di Castellaneta) dove medici e operatori hanno dovuto attendere diverse settimane prima di ricevere il risultato. Sarebbe interessante conoscere il parere ‘scientifico’ di Lopalco sulle dichiarazioni di Emiliano che invitava i turisti a venire in Puglia garantendo tamponi per tutti mentre non sono garantiti agli operatori sanitari.
E ancora nel merito: Lopalco afferma che la bassa percentuale di GUARITI (ribadisco, la Puglia è ultima in Italia) si spiega nell’inserimento dei dati nella piattaforma. Cosa significa? La Puglia segue regole diverse da quelle delle altre Regioni? E perché? E, quindi, se i sistemi di rilevazione Regione per Regione sono diversi… Lopalco ci sta dicendo che i dati nazionali non sono attendibili? Che i grafici che vediamo (compresi quella della Protezione civile) non fotografano davvero la realtà?
Non solo, ma la contraddizione delle contraddizioni Lopalco la raggiunge quando afferma: ‘Quello che possiamo vedere chiaramente è che la proporzione di ricoverati è decisamente più bassa della media nazionale e anche della maggior parte delle regioni meridionali’. E allora perché Lopalco non si interroga sul perché la Puglia che ha più casi in isolamento domiciliare (quindi meno gravi) ha, poi, la più alta mortalità specifica tra tutte le Regioni meridionali e insulari (Lazio e Umbria comprese)?”
Fase 2: La replica che Emiliano affida al suo consulente Lopalco fa del professore più un politico che uno scienziato. Le contraddizioni non fanno bene a nessuno, men che meno ai pugliesi che devono ripartire in sicurezza!
03 maggio 2020
La replica del co-presidente del gruppo europeo ECR-FRATELLI D’ITALIA, Raffaele Fitto, al presidente Michele Emiliano e al capo della Task Force pugliese, Pierluigi Lopalco
“Domani, 4 maggio, inizia la Fase 2 e l’obiettivo è esclusivamente quello di ripartire, ma in sicurezza. Per questo ho posto degli interrogativi utili a comprendere cosa stia accadendo in Puglia. Ma dopo aver letto la replica che il presidente Emiliano ha affidato al suo consulente, professor Lopalco, la sensazione è che quest’ultimo abbia messo in evidenza più doti da politico che da scienziato.
I numeri ai quali ho fatto riferimento non sono miei dati personali ma, sono i dati contenuti nel Bollettino che la Regione Puglia dirama quotidianamente e che poi vengono comparati con quelli delle altre Regioni. Tant’è che Lopalco non li smentisce anzi li conferma. Compito della Scienza non è quello di dare rassicurazioni opinabili affinché si possa credere per fede, alla Scienza si aderisce per evidenze. Il politico guarda numeri trasmessi giornalmente dai bollettini ufficiali regionali e nazionali, li analizza in comparazione tra situazioni omogenee e pone questioni nell’interesse della comunità. Sta allo scienziato formulare ipotesi, verificarle e parlare con le evidenze scientifiche.
E veniamo nel merito: sui TAMPONI: Lopalco afferma che il numero è proporzionato alla malattia, ma sempre le classifiche ci dicono che le Regioni che fanno più tamponi sono quelle che registrano più guariti (per esempio: Veneto, Friuli, Emilia…). Siamo sicuri che invece in Puglia non si siano fatti i tamponi perché per esempio manca una rete di laboratori? Perché mancano i reagenti? E’ emblematico proprio il caso di ieri al Perrino di Brindisi dove i tamponi vengono rinviati per mancanza, appunto, di reagenti. Ma ci sono stati casi in vari ospedali (alcuni esempi: della Murgia, di Putignano, di Castellaneta) dove medici e operatori hanno dovuto attendere diverse settimane prima di ricevere il risultato. Sarebbe interessante conoscere il parere ‘scientifico’ di Lopalco sulle dichiarazioni di Emiliano che invitava i turisti a venire in Puglia garantendo tamponi per tutti mentre non sono garantiti agli operatori sanitari.
E ancora nel merito: Lopalco afferma che la bassa percentuale di GUARITI (ribadisco, la Puglia è ultima in Italia) si spiega nell’inserimento dei dati nella piattaforma. Cosa significa? La Puglia segue regole diverse da quelle delle altre Regioni? E perché? E, quindi, se i sistemi di rilevazione Regione per Regione sono diversi… Lopalco ci sta dicendo che i dati nazionali non sono attendibili? Che i grafici che vediamo (compresi quella della Protezione civile) non fotografano davvero la realtà?
Non solo, ma la contraddizione delle contraddizioni Lopalco la raggiunge quando afferma: ‘Quello che possiamo vedere chiaramente è che la proporzione di ricoverati è decisamente più bassa della media nazionale e anche della maggior parte delle regioni meridionali’. E allora perché Lopalco non si interroga sul perché la Puglia che ha più casi in isolamento domiciliare (quindi meno gravi) ha, poi, la più alta mortalità specifica tra tutte le Regioni meridionali e insulari (Lazio e Umbria comprese)?”