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Fondi Comunitari: Emiliano rendiconta solo e male FSE e FERS e ‘dimentica’ il FEARS dove la Puglia è ultima. C’è ben poco da festeggiare!

2 gennaio 2020

“E il FEASR che finanzia il PSR Puglia, che finanzia uno dei settori più importanti e bisognevoli come l’Agricoltura pugliese? Niente! Ho dovuto rileggere più volte la ‘dettagliata pro domo sua’ nota del presidente Michele Emiliano sull’utilizzo dei Fondi comunitari che sono stati messi a disposizione della Regione Puglia, ma di questa importante risorsa europea nessun riferimento, eppure per l’assessore all’Agricoltura, sempre lui Emiliano, dovrebbe essere da citare per prima. Invece, il comunicato che si concentra solo sui Fondi FSE e FESR.
Ma perché Emiliano non ci rendiconta anche sui Fondi che fra qualche giorno ci apprestiamo a riconsegnare all’Unione Europea per i pasticci e gli ingenti danni prima per l’Agricoltura? Sia per i fondi non spesi, sia per la Regione per un’altra raffica di ricorsi che le ultime decisioni assunte dal presidente-assessore, in barba ad ogni regola, permettono di assegnare risorse a chi non ne ha diritto solo ai fini di dimostrare spesa. Si badi bene, non lo diciamo noi, ma il suo ex assessore, Leo Di Gioia, al quale non ha ancora risposto.
Ma Emiliano non solo ‘dimentica’ il PSR, ma anche per quanto riguarda gli altri due Fondi non è, per così dire, proprio veritiero. E allora ci tocca fare chiarezza: la Puglia per il periodo 2014-2020 aveva a disposizione complessivamente per i due Fondi 7,1 miliardi di euro. Quindi a un anno dalla fine della programmazione restano da spendere 5,1 miliardi di euro, perché? Semplice, siamo i migliori dei peggiori. In sostanza Emiliano in questi anni (si badi bene la stragrande sotto la sua presidenza) non ha speso circa il 75% delle risorse e quindi anziché esultare dovrebbe porsi domande su come fare meglio, tenuto conto che proprio in tema di risorse qualche giorno fa è stata certificata una importante inefficienza nella gestione finanziaria dei progetti riguardanti la competitività delle imprese.
Dal 2014 ad agosto 2019 in Puglia, infatti, sono stati approvati contributi europei (Fondo europeo di sviluppo regionale – Fesr) per un valore di 1 miliardo e 680 milioni di euro, ma soltanto il 16% di essi, pari a 273,5 milioni di euro, è stato effettivamente incassato dalle imprese che hanno presentato i progetti. È quanto emerso da un’analisi presentata a MECSPE 2019 (la Fiera di riferimento del settore manifatturiero) dal Gruppo Del Barba, società che opera da oltre vent’anni nel settore della finanza agevolata. Quindi il raggiungimento dei target è il minimo risultato per non perdere le risorse.
È necessario intervenire in maniera strutturale perché dal 2020 al 2023 occorrerà spendere solo di fondi comunitari 2 miliardi di euro l’anno, quasi 4 volte quello speso annualmente fino ad oggi. In pratica serve un vero cambiamento di rotta per non perdere importanti risorse. Infine, è necessario che Emiliano rendiconti e dia conto di quante risorse nazionali del Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) ha speso a partire dal 2016. Per la Ragioneria dello Stato a fronte di 2 miliardi ha speso solo 34 milioni di euro, meno del 2%. Per questi fondi il 2021 è l’ultimo anno per impegnarli quindi se non si corre si perderanno anche questi.
Quindi non c’è niente di cui andare fieri. Le scelte e le cose da fare richiedono uno sforzo eccezionale che chi oggi si vanta di spendere a mala pena 500 milioni di euro non è in grado neanche di prevedere se si limita a festeggiare scaricando sul futuro le proprie mancanze e incongruenze”.

Fondi Comunitari: Emiliano rendiconta solo e male FSE e FERS e ‘dimentica’ il FEARS dove la Puglia è ultima. C’è ben poco da festeggiare!

2 gennaio 2020

“E il FEASR che finanzia il PSR Puglia, che finanzia uno dei settori più importanti e bisognevoli come l’Agricoltura pugliese? Niente! Ho dovuto rileggere più volte la ‘dettagliata pro domo sua’ nota del presidente Michele Emiliano sull’utilizzo dei Fondi comunitari che sono stati messi a disposizione della Regione Puglia, ma di questa importante risorsa europea nessun riferimento, eppure per l’assessore all’Agricoltura, sempre lui Emiliano, dovrebbe essere da citare per prima. Invece, il comunicato che si concentra solo sui Fondi FSE e FESR.
Ma perché Emiliano non ci rendiconta anche sui Fondi che fra qualche giorno ci apprestiamo a riconsegnare all’Unione Europea per i pasticci e gli ingenti danni prima per l’Agricoltura? Sia per i fondi non spesi, sia per la Regione per un’altra raffica di ricorsi che le ultime decisioni assunte dal presidente-assessore, in barba ad ogni regola, permettono di assegnare risorse a chi non ne ha diritto solo ai fini di dimostrare spesa. Si badi bene, non lo diciamo noi, ma il suo ex assessore, Leo Di Gioia, al quale non ha ancora risposto.
Ma Emiliano non solo ‘dimentica’ il PSR, ma anche per quanto riguarda gli altri due Fondi non è, per così dire, proprio veritiero. E allora ci tocca fare chiarezza: la Puglia per il periodo 2014-2020 aveva a disposizione complessivamente per i due Fondi 7,1 miliardi di euro. Quindi a un anno dalla fine della programmazione restano da spendere 5,1 miliardi di euro, perché? Semplice, siamo i migliori dei peggiori. In sostanza Emiliano in questi anni (si badi bene la stragrande sotto la sua presidenza) non ha speso circa il 75% delle risorse e quindi anziché esultare dovrebbe porsi domande su come fare meglio, tenuto conto che proprio in tema di risorse qualche giorno fa è stata certificata una importante inefficienza nella gestione finanziaria dei progetti riguardanti la competitività delle imprese.
Dal 2014 ad agosto 2019 in Puglia, infatti, sono stati approvati contributi europei (Fondo europeo di sviluppo regionale – Fesr) per un valore di 1 miliardo e 680 milioni di euro, ma soltanto il 16% di essi, pari a 273,5 milioni di euro, è stato effettivamente incassato dalle imprese che hanno presentato i progetti. È quanto emerso da un’analisi presentata a MECSPE 2019 (la Fiera di riferimento del settore manifatturiero) dal Gruppo Del Barba, società che opera da oltre vent’anni nel settore della finanza agevolata. Quindi il raggiungimento dei target è il minimo risultato per non perdere le risorse.
È necessario intervenire in maniera strutturale perché dal 2020 al 2023 occorrerà spendere solo di fondi comunitari 2 miliardi di euro l’anno, quasi 4 volte quello speso annualmente fino ad oggi. In pratica serve un vero cambiamento di rotta per non perdere importanti risorse. Infine, è necessario che Emiliano rendiconti e dia conto di quante risorse nazionali del Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) ha speso a partire dal 2016. Per la Ragioneria dello Stato a fronte di 2 miliardi ha speso solo 34 milioni di euro, meno del 2%. Per questi fondi il 2021 è l’ultimo anno per impegnarli quindi se non si corre si perderanno anche questi.
Quindi non c’è niente di cui andare fieri. Le scelte e le cose da fare richiedono uno sforzo eccezionale che chi oggi si vanta di spendere a mala pena 500 milioni di euro non è in grado neanche di prevedere se si limita a festeggiare scaricando sul futuro le proprie mancanze e incongruenze”.

Fondi Comunitari: Emiliano rendiconta solo e male FSE e FERS e ‘dimentica’ il FEARS dove la Puglia è ultima. C’è ben poco da festeggiare!

2 gennaio 2020

“E il FEASR che finanzia il PSR Puglia, che finanzia uno dei settori più importanti e bisognevoli come l’Agricoltura pugliese? Niente! Ho dovuto rileggere più volte la ‘dettagliata pro domo sua’ nota del presidente Michele Emiliano sull’utilizzo dei Fondi comunitari che sono stati messi a disposizione della Regione Puglia, ma di questa importante risorsa europea nessun riferimento, eppure per l’assessore all’Agricoltura, sempre lui Emiliano, dovrebbe essere da citare per prima. Invece, il comunicato che si concentra solo sui Fondi FSE e FESR.
Ma perché Emiliano non ci rendiconta anche sui Fondi che fra qualche giorno ci apprestiamo a riconsegnare all’Unione Europea per i pasticci e gli ingenti danni prima per l’Agricoltura? Sia per i fondi non spesi, sia per la Regione per un’altra raffica di ricorsi che le ultime decisioni assunte dal presidente-assessore, in barba ad ogni regola, permettono di assegnare risorse a chi non ne ha diritto solo ai fini di dimostrare spesa. Si badi bene, non lo diciamo noi, ma il suo ex assessore, Leo Di Gioia, al quale non ha ancora risposto.
Ma Emiliano non solo ‘dimentica’ il PSR, ma anche per quanto riguarda gli altri due Fondi non è, per così dire, proprio veritiero. E allora ci tocca fare chiarezza: la Puglia per il periodo 2014-2020 aveva a disposizione complessivamente per i due Fondi 7,1 miliardi di euro. Quindi a un anno dalla fine della programmazione restano da spendere 5,1 miliardi di euro, perché? Semplice, siamo i migliori dei peggiori. In sostanza Emiliano in questi anni (si badi bene la stragrande sotto la sua presidenza) non ha speso circa il 75% delle risorse e quindi anziché esultare dovrebbe porsi domande su come fare meglio, tenuto conto che proprio in tema di risorse qualche giorno fa è stata certificata una importante inefficienza nella gestione finanziaria dei progetti riguardanti la competitività delle imprese.
Dal 2014 ad agosto 2019 in Puglia, infatti, sono stati approvati contributi europei (Fondo europeo di sviluppo regionale – Fesr) per un valore di 1 miliardo e 680 milioni di euro, ma soltanto il 16% di essi, pari a 273,5 milioni di euro, è stato effettivamente incassato dalle imprese che hanno presentato i progetti. È quanto emerso da un’analisi presentata a MECSPE 2019 (la Fiera di riferimento del settore manifatturiero) dal Gruppo Del Barba, società che opera da oltre vent’anni nel settore della finanza agevolata. Quindi il raggiungimento dei target è il minimo risultato per non perdere le risorse.
È necessario intervenire in maniera strutturale perché dal 2020 al 2023 occorrerà spendere solo di fondi comunitari 2 miliardi di euro l’anno, quasi 4 volte quello speso annualmente fino ad oggi. In pratica serve un vero cambiamento di rotta per non perdere importanti risorse. Infine, è necessario che Emiliano rendiconti e dia conto di quante risorse nazionali del Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) ha speso a partire dal 2016. Per la Ragioneria dello Stato a fronte di 2 miliardi ha speso solo 34 milioni di euro, meno del 2%. Per questi fondi il 2021 è l’ultimo anno per impegnarli quindi se non si corre si perderanno anche questi.
Quindi non c’è niente di cui andare fieri. Le scelte e le cose da fare richiedono uno sforzo eccezionale che chi oggi si vanta di spendere a mala pena 500 milioni di euro non è in grado neanche di prevedere se si limita a festeggiare scaricando sul futuro le proprie mancanze e incongruenze”.

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